La Riserva Naturale Orientata Bosco della Ficuzza, con i suoi 7.400 ettari di querce e pini e l’imponente vetta di Rocca Busambra, costituisce la più vasta e affascinante superficie boscata nei dintorni di Palermo. Nel 1799 il re delle Due Sicilie Ferdinando I di Borbone decise dapprima di utilizzare l’area come riserva privata di caccia e pesca e, successivamente, di costruire la sua tenuta nel cuore del Bosco della Ficuzza.
Inizieremo il nostro tour con una passeggiata tra alberi e spettacolari vedute fino a raggiungere il cosiddetto “pulpito del re”, una roccia scolpita a forma di trono attorno a cui girano diverse leggende. Visiteremo il piccolo e affascinante borgo di Ficuzza, che ospita la Real Casina di Caccia e il “Centro Recupero Fauna Selvatica Bosco di Ficuzza”, dove un gruppo di “eroi” si occupa di salvaguardare e guarire diverse specie animali, in particolare avicole, che giungono qui da tutta la Sicilia.
Immergendoci tra vigneti e colline, proseguiremo la nostra giornata in direzione del cuore pulsante della comunità arbëreshe dell'isola, Piana degli Albanesi. Qui, alla fine del XV secolo, Albanesi e Greci trovarono rifugio dopo essere fuggiti dai Balcani a seguito dell’occupazione ottomana.
Visiteremo una masseria storica, divenuta set cinematografico di molti film, per gustare un pranzo delizioso preparato dai proprietari. Qui avrete la possibilità di assaggiare il caciocavallo locale, le verdure di stagione provenienti dall’orto di famiglia, il tradizionale pane “furr me dru”, e di imparare alcune parole della lingua arbëreshë.
Successivamente, ci sposteremo in un sito di fondamentale importanza per la storia della Sicilia nel XX secolo: Portella della Ginestra. Questo luogo, famoso per la strage avvenuta l’1 Maggio del 1947, rappresenta il simbolo della lotta per i diritti sociali e civili contro lo strapotere della mafia e dei latifondisti negli anni successivi al secondo conflitto mondiale.
Concluderemo la giornata con una nota di “dolcezza” a Piana degli Albanesi, dove assaggeremo il delizioso e “generoso” cannolo di ricotta che qui raggiunge la sua quinta essenza.
